Visita guidata alle mura di Pizzighettone

Prossimi eventi

Spettacolo di narrazione storica dal titolo Visconti e Sforza: i segreti del potere (sabato sera 24 agosto 2024). Partenza alle ore 21:30 dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi (lato cerchia muraria). Percorso guidato lungo la mura pizzighettonesi. Svolgimento anche in caso di maltempo (itinerario in parte entro ambienti coperti). Prenotazione non richiesta. Contributo: 5 euro.

Mostra online intitolata Pizzighettone e la Francia (1499-1524), visionabile dalla fine dell’ottobre 2024.

Pizzighettone

Pizzighettone sorge a circa venti chilometri da Cremona e a poco più di cinquanta da Milano: sulle sponde del fiume Adda, al confine con il Lodigiano.

Il borgo (di circa 6.200 abitanti) è situato alla confluenza del colatore Serio Morto e il suo territorio è in parte compreso nel Parco Adda Sud.

Ancór oggi il centro storico è attorniato da un poderoso sistema di fortificazioni, che nel passato rendevano Pizzighettone una fra le più strategiche piazzeforti della Valpadana.

Nate come caposaldo difensivo del Comune di Cremona durante il basso Medioevo (nel XII secolo), queste opere fortilizie furono mantenute in servizio attivo per oltre 700 anni, fino al 1867.

La lunga vita operativa della roccaforte riverasca fu dovuta alla sua collocazione vicino a importanti vie di comunicazione nel territorio compreso fra Crema, Cremona, Lodi e Piacenza: l’Adda, il Po (entrambi fiumi navigabili), oltre alle strade Milano/Pavia-Cremona (l’antica strada romana Cremona-Ticinum) e Milano-Piacenza (l’odierna Via Emilia).

Il cuore della piazzaforte fu voluto dal casato milanese déi Visconti: furono infatti Bernabò e suo nipote Filippo Maria (l’uno signore, l’altro duca di Milano) a far impostare la cerchia muraria fra il XIV e il XV secolo.

A partire da questo periodo Pizzighettone fu dotata di un possente e articolato sistema di fortificazioni, successivamente modificato e ampliato più volte fino a trasformare il borgo in una città da guerra, punto nevralgico del sistema difensivo prima del Ducato e poi dello Stato di Milano.

Estesa per decine di ettari sulle due sponde dell’Adda, la roccaforte conserva ampi tratti delle sue antiche strutture, in parte aperte al pubblico per eventi e visite guidate: Porta Cremona (XV-XVI secolo), il fossato di Sud-Est (XV-XVI secolo, le Casematte (XVIII secolo), il Rivellino (XV-XVI secolo), la Torre del Guado (XIV-XV secolo), l’ex Carcere (XVIII-XX secolo) e la Polveriera di San Giuliano (XVIII secolo).

Le visite guidate

Storia, architettura, arte, cultura, personaggî, curiosità: sono le parole-chiave delle visite guidate organizzate lungo le mura di Pizzighettone.

I percorsi sono organizzàti dal «GVM» e consentono di accedere all’interno delle antiche fortificazioni pizzighettonesi sulla sponda orientale del fiume Adda: Porta Cremona, il fossato di Sud-Est, il Rivellino, le Casematte (in base alla concomitanza con altre manifestazioni), la Torre del Guado, l’ex Carcere, il Museo delle Prigioni e il Museo delle Arti e dei Mestieri Antichi.

Le visite si svolgono tutto l’anno: principalmente, il sabato e néi festivi, con orarî modulàti secondo la stagione. I percorsi prendono inizio dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi.

Dal 2000 al 2014 e nel 2017 sono state organizzate aperture del complesso fortificato di Gera, sulla riva occidentale dell’Adda (ora chiuso al pubblico).

A partire dal 2006 Davide ha tenuto numerosi eventi culturali a Pizzighettone: presso le fortificazioni riverasche o nelle loro vicinanze.

Il prossimo appuntamento con i percorsi guidàti condotti da Davide sarà la narrazione storica intitolata Visconti e Sforza: i segreti del potere (sabato sera 24 agosto 2024, ore 21:30).

Gli eventi di Davide

Dal 2006 Davide ha preparato o condotto a Pizzighettone diverse iniziative culturali, riguardanti la storia, l’architettura, l’arte e la fotografia.

Queste attività si aggiungono a collaborazioni con eventi e manifestazioni organizzate da enti, gruppi e istituzioni.

Nel 2003 Davide ha contribuito come relatore al convegno Pizzighettone e Gera: un borgo, il suo fiume e la sua gente con l’intervento Pizzighettone ‘borgo d’Adda’.

Nel 2005 ha partecipato alla gestione della mostra di reperti archeologici Hic est bonum comedere. Stoviglie e vettovaglie rinascimentali di una guarnigione di Pizzighettone.

L’anno seguente Davide ha guidato Gera. Tour guidato delle mura seicentesche. Inoltre, ha curato la mostra documentaria Pizzighettone 1706. Fra Spagna ed Austria. Infine, ha collaborato all’esposizione Il ponte di legno sul fiume Adda fra Pizzighettone e Gera.

Nel 2007 lo storico ha partecipato alla conduzione della visita di studio Il sistema fortificato di Pizzighettone e Gera.

L’anno successivo ha guidato l’itinerario tematico Oppidum Piceleonis. Fortificazioni viscontee a Pizzighettone.

Nel 2010 Davide ha ideato e messo in scena gli spettacoli di narrazione storica con percorso guidato Pizzighettone 1449: intrigo al castello (riproposto fino al 2019 e nel biennio 2022-2023) e Storie (impreviste) fra le mura (replicato fino al 2013 e nel 2016 a Pizzighettone, poi nel biennio 2018-2019 a Brescia e a Piacenza). Pizzighettone 1449: intrigo al castello ha segnato l’avvio della serie «Racconti d’estate», che negli anni successivi ha fatto tappa anche in altre località della Lombardia, oltre che in Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana). Inoltre, ha curato l’anteprima déi Materia e Colore Open Days.

L’anno seguente ha condotto i percorsi didattico-esplorativi interattivi Alla scoperta di mura e castelli (ripresentati fino al 2016 a Pizzighettone, mentre nel 2013, nel 2015, nel 2017 e nel biennio 2018-2017 anche nell’odierno territorio di Alta Val Tidone, a Berceto, Piacenza, Milano e Brescia). Ha poi organizzato i Materia e Colore Open Days 2011 e la tappa pizzighettonese della rassegna di incontri informali «Quattro chiacchiere nella storia» (presentata nel biennio 2011-2012 e nel 2017 anche a Terranova dei Passerini, San Bassano, Berceto e Milano). Inoltre, ha condotto gli spettacoli di narrazione storica con percorso guidato Pizzighettone 1403: la battaglia dimenticata (replicato fino al 2013 e nel periodo 2015-2017 a Pizzighettone, poi nel biennio 2018-2019 anche a Bergamo e a Milano), Pizzighettone 1500: guerre, scandali, potere (riproposto fino al 2019 e nel 2022 a Pizzighettone, inoltre nel 2018 a Milano) e Storie di castellani: politica, intrighi, segreti (ripresentato fino al 2015 e nel 2017 a Pizzighettone, mentre nel 2013, nel 2017 e nel 2019 anche a Castiglione d’Adda, Moneglia e Brescia). Infine, ha guidato l’itinerario tematico Gera. La piazzaforte degli Asburgo.

Nel 2012 Davide ha condotto lo spettacolo di narrazione storica con percorso guidato Visconti e Sforza: i segreti del potere (ripresentato fino al 2014 a Pizzighettone, poi nel 2013 e nel quadriennio 2016-2019 anche a Castiglione d’Adda, Berceto, Levanto, Vigevano e Bergamo). Inoltre, ha organizzato l’itinerario tematico ¡España! Pizzighettone fra XVI e XVIII secolo. Infine, ha partecipato come relatore al convegno Le mura nel borgo di Pizzighettone, proponendo Il funzionamento delle città murate.

Due anni dopo ha preparato un altro itinerario tematico, dal titolo Pizzighettone fortezza del Ducato di Milano. Quindi, ha organizzato lo spettacolo di narrazione storica con percorso guidato Piacenza 1547: come ammazzare un duca (fatto esordire nel 2013 a Castiglione d’Adda, replicato nel 2018 a Pizzighettone, riallestito nel 2016 a Piacenza e nel 2018 a Parma).

Nel 2015 lo storico ha guidato l’itinerario tematico intitolato Il Castello di Pizzighettone.

L’anno seguente Davide ha condotto gli spettacoli di narrazione storica con percorso guidato Francesco Sforza: l’impresa del potere (fatto debuttare nel 2015 a Bagnone e riproposto nel 2019 a Pizzighettone) e Tasse, balzelli e tanti guai (replicato nel 2017 a Pizzighettone e nel biennio 2018-2019 a Porto Venere e a Sestri Levante).

Nel 2017 ha curato l’anteprima pizzighettonese della rassegna di mostre interattive «Tracce di storia». Per la medesima serie ha organizzato l’esposizione intitolata San Pietro: un santuario fra bastioni, bombe e mosaici. Inoltre, ha condotto la visita guidata Gera: San Pietro, Casematte e San Rocco. Infine, ha organizzato lo spettacolo di narrazione storica con percorso guidato Briganti, pirati e frontiere (che ha debuttato nel 2017 presso l’odierno territorio di Alta Val Tidone ed รจ stato poi riproposto nel biennio 2018-2019 a Manarola di Riomaggiore e a Moneglia).

L’anno successivo Davide ha diretto lo shooting fotografico Forme sfuggenti #20 – Ponte dell’Adda (che dallo stesso 2018 al 2021 ha fatto tappa in Austria, Francia, Italia, Svizzera e nel Principato di Monaco). In più, ha preparato lo spettacolo di narrazione storica con percorso guidato Storie pizzighettonesi (ripresentato nel 2019).

Nel 2019 ha organizzato un altro spettacolo di narrazione storica, stavolta intitolato Napoli 1465: la vendetta del condottiero (tenutosi di nuovo nel 2023).

L’anno seguente ha curato due mostre d’arte multimediali: Immaginario reale (dedicata alla fotografia) e Memorie (itinerante, con tappe anche a Cremona, Lodi, Maleo, Milano e Piacenza), rispettivamente per le serie «Chimere» e «Forme, materia, colore».

Nel complesso, le iniziative pizzighettonesi cui Davide ha partecipato come organizzatore o come collaboratore sono state patrocinate da diversi enti: per esempio, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (oggi Ministero della Cultura), dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Cremona, dall’Archivio di Stato di Cremona, dal Sistema Turistico Po di Lombardia, dall’Istituto Italiano dei Castelli, dal circuito Città Murate e Castellate e dal Comune di Pizzighettone.

I prossimi eventi pizzighettonesi diretti da Davide saranno lo spettacolo di narrazione storica Visconti e Sforza: i segreti del potere (sabato sera 24 agosto 2024, ore 21:30) e la mostra online dal titolo Pizzighettone e la Francia (1499-1524) (accessibile dall’ottobre 2024).

Storia delle fortificazioni

Le vicende della roccaforte di Pizzighettone iniziarono nel XII secolo: fu il Comune di Cremona a iniziare nel 1132 l’edificazione di un castrum posto alla confluenza dei fiumi Adda e Serio (che almeno fino al Duecento terminava il proprio córso a Pizzighettone).

La scelta del luogo era motivata da diverse ragioni: commerciali, economiche, militari, politiche e sociali.

Il Communis Cremonae (a quel tempo in piena espansione economica e politica) stava consolidando le proprie posizioni lungo l’Adda, dove la propria influenza si scontrava con quella del Comune di Milano, principale avversario politico e commerciale della città sul Po.

La collocazione alla confluenza di due fiumi rappresentava un importante aspetto tattico (implementava la difendibilità del sito) e strategico: permetteva infatti di controllare il principale collegamento viario tra Cremona e Pavia/Lodi-Milano: la strada che attraversava il fiume proprio a Pizzighettone.

Il tracciato di quest’asse viario era determinato dalla presenza a Nord del borgo di una vasta zona paludosa. Nota anche come Lago Gerundo, in quel periodo essa occupava gran parte dell’odierno Cremasco: era formata dalle risorgive e dalle acque déi fiumi Adda, Oglio, Serio e Tormo.

Poiché Pizzighettone era ubicata dentro la vallata golenale dell’Adda, le paludi circondavano anche il castrum pizzighettonese, aumentando le capacità difensive delle sue fortificazioni.

A quel tempo il córso adduano era navigabile (lo era anche il Serio, almeno per un tratto) e costituiva un’altra importante via di comunicazione. Peraltro, pochi chilometri a Sud della roccaforte pizzighettonese s’innestava nella principale arteria fluviale del Nord Italia: il Po.

Oltre all’influenza di Milano, il Comune di Cremona doveva contenere e contrastare le mire economiche e politiche di altre due concorrenti interessate al basso corso adduano: Piacenza e Crema.

La prima è collocata sul Po e fino alla metà del XII secolo controllava Castelnuovo Bocca d’Adda e la foce adduana. La seconda, invece, era arroccata sul fiume Serio al limite Est della cosiddetta Insula Fulcheria: una striscia di terra non impaludata al cui lembo meridionale sorgeva Pizzighettone). I due centri distanovano rispettivamente venti e venticinque chilometri circa dal castrum pizzighettonese.

L’insediamento della fortificazione lungo l’Adda doveva attrarre verso quest’ultima risorse umane (soprattutto popolazione e forza lavoro): il conseguente spopolamento di alcuni centri abitati limitrofi a Pizzighettone ma soggetti ad autorità laiche o ecclesiastiche diverse dal Comune cremonese svantaggiò le prime e favorì il secondo.

Con questo procedimento il Communis Cremonae si assicurò non soltanto uomini per difendere il castrum pizzighettonese, ma anche lavoratori per bonificarne il territorio circostante e renderlo maggiormente produttivo, aumentando così il potenziale economico dell’insediamento.

Nel medesimo periodo operazioni simili furono condotte con successo anche in altre zone del Cremonese, sia con fondazioni ex novo (per esempio, a Castelleone e a Romanengo) sia rinnovando abitati preesistenti (come San Bassano).

Nel 1158 l’antica Laus fu distrutta dalle truppe del Comune di Milano e molti lodigiani si rifugiarono a Pizzighettone. Pochi mesi più tardi l’imperatore Federico I Barbarossa concesse ai Lodigiani di ricostruire l’odierna Lodi, sulle rive dell’Adda.

A questo periodo è tradizionalmente attribuita la fondazione della chiesa parrocchiale di Pizzighettone, ancór oggi dedicata al patrono di Lodi San Bassiano. Ciò indicherebbe un possibile accrescimento della popolazione grazie allo stanziamento déi profughi laudensi e di conseguenza uno sviluppo della roccaforte come centro demico ed economico.

Non si conosce la fisionomia delle fortificazioni che difendevano Pizzighettone néi primi anni della sua esistenza. Probabilmente, erano costruite con materiali poco costosi, reperibili e utilizzabili con relativa facilità: terrapieni, palizzate e fòsse più o meno allagabili.

È certa, invece, la presenza di un ponte stabile sull’Adda fin dalla seconda metà del XII secolo. Probabilmente edificata in legno, questa struttura è menzionata fra i capitoli con cui nel 1169 il Comune di Cremona elevò il centro abitato a borgo franco: agevolazioni e concessioni che testimoniano ulteriormente l’importanza attribuita all’insediamento riverasco.

Solo in epoche posteriori i documenti forniscono indizî circa la presenza di strutture murarie: sporadicamente nel XIII secolo; con maggior frequenza nel Trecento, quando il governo cremonese diventò appannaggio di influenti casàti locali (Cavalcabò, Pallavicino, Ponzoni).

Il passaggio dal regime comunale a quello signorile non mutò l’originario orientamento difensivo della roccaforte, impiegata per difendere il passo sull’Adda e il Cremonese occidentale contro attacchi mossi dal Comune di Milano e dai suoi alleàti.

Un cambiamento importante giunse nel 1334, quando Cremona e il suo territorio caddero sotto il dominio della famiglia che da già dalla fine del XIII secolo aveva ottenuto l’egemonia su Milano: i Visconti. Da allora per più di 450 anni (salvo brevi periodi) Pizzighettone rimase legata allo stato milanese.

Il casato visconteo (tradizionale sostenitore della parte ghibellina) acquisì il controllo delle istituzioni ambrosiane sfruttando abilmente gli scenarî che via via gli si prospettarono: lottarono con alterne fortune contro le fazioni avverse (soprattutto, la famiglia guelfa Della Torre); si fecero identificare con il tradizionale spirito espansionistico del capoluogo lombardo, le cui mire commerciali si estendevano sia verso Nord (i laghi lombardi e l’odierna Svizzera) sia verso Sud (il fiume Po); occuparono le principali cariche politiche ed ecclesiastiche delle città e delle terre sottomesse (Alessandria, Bergamo, Como, Crema, Lecco, Lodi, Novara, Piacenza, Varese, l’odierna Verbano-Cusio-Ossola e Vigevano; poco più tardi Bellinzona, Bobbio, Brescia, l’odierna Fidenza, Locarno, Lugano, Parma, Pavia, Pontremoli e Tortona); ottennero autonomie e concessioni sempre più consistenti dagli imperatori.

Fu il vicarius generalis di Milano Azzone Visconti a ottenere l’acquisizione di Cremona. La conquista cremonese portò ai Visconti nuove necessità: fra le tante, una testa di ponte fortificata adatta a sorvegliare sia il transito sul basso córso dell’Adda sia la stessa città di Cremona (non stabile dal punto di vista dell’ordine pubblico e della fedeltà al casato della Vipera).

La scelta ricadde su Pizzighettone, che già dal 1321 al 1329 era stata occupata da truppe viscontee. Occorse però invertire l’orientamento difensivo della roccaforte: ora doveva soprattutto proteggere il cuore déi dominî di Milano potenziali avversarî ed, eventualmente, Cremona.

Proprio in questo periodo iniziò la costituzione della città da guerra pizzighettonese. Affermazione del potere signorile, gestione territoriale, governo, intelligence, operatività bellica, sicurezza: già la presenza del primigenio castrum aveva comportato implicazioni non soltanto militari ma anche ambientali, economiche, politiche e sociali; fra il XIV e il XV secolo cominciò lo sviluppo di un organismo integrato in un territorio che stava diventando sempre più vasto e articolato con l’espandersi dello stato milanese e lo sviluppo dei suoi sistemi amministrativi.

Dal terzo decennio del Quattrocento il sito fortificato di Pizzighettone fu oggetto di una serie di trasformazioni che lo portarono a divenire fra tardo Medioevo e primo Rinascimento una «città da guerra».

Durante il periodo sforzesco, nella seconda metà del XV secolo, il borgo riverasco era racchiuso da una poderosa cerchia muraria posta sulla riva orientale dell’Adda ed era difeso da un castello affacciato sul fiume. Una rocchetta era situata sulla sponda opposta del córso adduano, presso la borgata di Gera, ed era collegata al presidio principale tramite un ponte in legno.

Nella prima parte del Cinquecento la roccaforte finì sotto il controllo della casa d’Austria, inquadrata nell’impianto difensivo della Lombardia spagnola e dell’Europa asburgica.

Fra gli Anni ’80 del XVI secolo e il sesto decennio del Seicento, fu progettata e parzialmente realizzata una corona esterna di bastioni: inglobava la preesistente cerchia muraria e si estendeva su entrambe le rive del fiume Adda.

L’orientamento difensivo della piazzaforte era studiato per sostenere attacchi provenienti da Oriente, in direzione del Ducato di Mantova e della Repubblica di Venezia. Quest’ultima, in particolare, controllava Bergamo, Brescia e il Cremasco: i suoi territori distavano una decina di chilometri da Pizzighettone.

In questo modo, le fortificazioni riverasche concorrevano a proteggere il confine Est dello Stato di Milano e il Camino Español: una serie di dominî sotto il controllo o l’influenza asburgica, che collegava il Mar Mediterraneo a quello del Nord passando per la Lombardia.

Tale impostazione fu mantenuta sino alla fine del XVII secolo ma fu radicalmente modificata entro il primo trentennio del Settecento: periodo in cui il ducato milanese passò fra i domini dei Borbone (1700-1701), fu conquistato dalle truppe degli Asburgo d’Austria insieme al Ducato di Mantova (1706-1707) e fu quindi riconosciuto fra i territorî soggetti alla corte asburgica di Vienna (1714-1715).

L’assetto della roccaforte fu trasformato per fronteggiare eventuali aggressioni da Occidente (dal Piemonte sabaudo o dal Regno di Francia) e per difendere gli itinerarî stradali che univano il capoluogo della Lombardia austriaca alla capitale asburgica passando per le città di Lodi, Cremona e Mantova.

Fu così restaurata e ampliata la cintura esterna déi bastioni pizzighettonesi, furono costruite caserme, stalle, casematte e polveriere, mentre nel 1765 le due sponde del fiume Adda furono unite da un ponte fisso in legno, ripristinando il collegamento viario che era stato distrutto nel 1509.

Disarmata negli Anni ’80 del XVIII secolo, la struttura della piazzaforte rimase sostanzialmente invariata sino alla fine dello stato milanese, avvenuta nel 1796 con l’invasione dell’Armée d’Italie comandata da Napoleone Bonaparte e con la proclamazione della Repubblica Cisalpina.

Come arrivare

Si può arrivare a Pizzighettone in automobile dalle autostrade A1 Milano-Napoli (Autostrada del Sole, uscite Casalpusterlengo o Basso Lodigiano) e A21 Torino-Piacenza-Brescia (Autostrada dei Vini, uscite Cremona o Caorso).

Sempre utilizzando i percorsi stradali, è possibile percorrere le statali SS9 Rimini-Milano (Via Emilia, uscite Casalpusterlengo, Codogno o Fombio) e SS415 Milano-Cremona (Paullese, uscite Cappella Cantone o Grumello Cremonese ed Uniti).

Inoltre, sono disponibili le provinciali SPexSS234 Pavia-Cremona (Codognese, uscita Pizzighettone), SPexSS591 Bergamo-Piacenza (Cremasca, uscite Castiglione d’Adda, Codogno o Montodine), SP27 Castiglione d’Adda-Castelnuovo Bocca d’Adda (uscita Maleo) e SP84 Soncino-Pizzighettone (di Pizzighettone, uscita Pizzighettone).

Con il treno, la cittadina è raggiungibile tramite le linee Milano-Cremona-Mantova e Pavia-Cremona (stazioni di Pizzighettone-Ponte d’Adda o di Pizzighettone-Gera, servite da Trenord).

Info

Visconti e Sforza: i segreti del potere
narrazione storica con percorso guidato, organizzata dal «GVM»

Pizzighettone e la Francia (1499-1524)
mostra online organizzata da «In arce»

Luogo:
Pizzighettone (Cremona, Lombardia – Italia), cerchia muraria/Ufficio Informazioni (Piazza d’Armi, 1 – angolo Via Guglielmo Marconi)

Date:
sabato 24 agosto 2024, ore 21:30 (narrazione storica Visconti e Sforza: i segreti del potere)
tutto l’anno (visite guidate regolari)

Ente organizzatore delle visite guidate:
«GVM» di Pizzighettone

Facebook (Davide):
davide.storico

E-mail (Davide):
e v e n t i @ t a n s i n i . i t

Telefono (Davide):
3 4 9  2 2 0 3 6 9 3

Biglietto:
5 (contributo a favore del «GVM» di Pizzighettone)

Note:
le visite guidate alle mura pizzighettonesi si svolgono il pomeriggio di ogni sabato, domenica e festività con partenza dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi. Il percorso si effettua a piedi, in parte all’interno di ambienti coperti. Le visite guidate si svolgono anche in caso di maltempo. Gli orarî delle partenze variano secondo la stagione. Le visite guidate alle mura di Pizzighettone sono condotte da personale volontario del «GVM». Le visite guidate e le altre iniziative organizzate dal «GVM» non hanno scòpo di lucro: il ricavato costituisce un’offerta al «GVM» stesso, che è destinata al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico-architettonico di Pizzighettone. Le visite guidate potrebbero subire cancellazioni e/o variazioni rispetto ai giorni e/o ai luoghi indicàti senza necessità né responsabilità di preavviso

© Davide: tutti i diritti riservàti – Pubblicato il 2 agosto 2022 – Aggiornato al 15 agosto 2024